IL FAVOLOSO PARCO DEI BIVI

Mirella Mancuso

Villaggio Maori Edizioni

La fiaba è il luogo di tutte le ipotesi: essa ci può dare delle chiavi per entrare nella realtà per strade nuove.

Gianni Rodari

Sei storie da ri-costruire divertendosi ad andare avanti e tornare indietro, per scegliere un diverso percorso, o per cambiare il finale.

Sei storie da colorare, per rendere ogni libro unico.

Sei storie che possono diventare occasione per parlare alle bambine e ai bambini di temi “difficili”: perché i migranti? Chi sono i bulli? Come fare a usare la propria testa quando tutto il tuo gruppo la pensa diversamente? Quanto sono davvero diverse le famiglie “diverse”? Davvero tutte le ragazze sono dolci e fragili e i ragazzi coraggiosi e avventurosi? Quali risorse nasconde quel bambino che sembra non sapere fare niente?

Perché ai bambini e alle bambine si può parlare proprio di tutto: l’importante è trovare la via giusta.

“Mi ricordo che chiedevo sempre perché non c’era mai una principessa a liberare un principe” dice Albertina.
“E qual era la risposta? ” chiede Astallo senza capire bene di cosa sta parlando la sua amica.
“Che un giorno sarei stata io quella principessa” dice Albertina sollevando maestosamente il capo.

Anche isolare dal gruppo è violenza, ma a volte basta un amico come Martino, che riesce a dire al gruppo “Io non ci sto!” e non ti lascia solo, per ritrovare il coraggio. Anche se andare controcorrente non è affatto facile.

Gioacchino Ermellino vuole spiegare ai compagni la sua famiglia un po’ speciale, ma a volte basta solo conoscersi meglio per scoprire che… diverso a volte è solo ciò che non conosciamo ancora.

Sparano, Nicoletta, scappa! Ma non è facile lasciare i luoghi che ami. E cosa troverà la nostra Fochetta? Un luogo di pace e prosperità, o fame e miseria? Accoglienza e calore, o diffidenza e ostilità?

Facile prendersela con Celestino perché indossa un enorme fiocco rosa: ma i veri eroi sono quelli che lo prendono in giro e gli fanno mille prepotenze, oppure lui che ha il coraggio di andare controcorrente?

Quali risorse nasconde Fiorella, la paperella che sembra non sapere fare niente? E che ruolo ha il contesto attorno a lei nel confermarla nella sua convinzione di essere una frana?

Illustrazioni di Pietro D’Alessandro

Dalla postfazione per i grandi

Questo libro di favole presenta numerose peculiarità.

Innanzitutto, essendo un libro a bivi, le storie in esso contenute non hanno un finale unico ma si sviluppano in tante direzioni. La sua struttura articolata permette di scegliere tra le numerose diramazioni e i finali alternativi, e di giocare quindi a ri-costruire ogni storia in modi diversi.

Inoltre contiene tante illustrazioni da colorare, per personalizzarlo e renderlo unico: scegliere come sviluppare e colorare la storia rende le piccole lettrici e i piccoli lettori in qualche modo autori del libro stesso, attivando il loro interesse e rendendo la lettura un’attività dinamica e creativa.

Per quanto riguarda la stampa si è scelto di utilizzare speciali accorgimenti (impaginazione, colore della carta, caratteri e spaziature) per facilitare la lettura e rendere il libro piacevole anche a chi ha specifiche difficoltà. Ma il motivo più importante per cui questo libro è speciale, è il fatto che ogni storia affronta un tema attuale di particolare pregnanza, anche se in forma di favola.

Questa raccolta può essere offerta a bambini e bambine come un qualsiasi libro di favole da leggere per il puro gusto di divertirsi, ma può anche costituire uno spunto e uno strumento, per genitori, insegnanti ed educatori in genere, per affrontare ed elaborare insieme ai propri piccoli tematiche attuali (e in alcuni casi anche molto delicate) che, in un’età così precoce, richiedono una particolare attenzione.

A qualcuno potrebbe sembrare inopportuno affrontare certi temi con bambini e bambine così piccoli. Capita infatti di pensare che i nostri cuccioli vadano protetti dalle brutture del mondo, e che di «certe cose» è meglio non parlare. Una tale concezione però non tiene conto che anche loro vivono immersi nella realtà, guardano la tivù, conoscono i social network, sono circondati in ogni luogo e in ogni momento da immagini e messaggi che veicolano signi cati tutt’altro che neutri. E soprattutto bambini e bambine guardano, ascoltano e prendono a modello gli adulti.

Sarebbe dunque impossibile, oltre che ingiusto, isolarli dal mondo circostante. Compito degli adulti è invece quello di affiancare i piccoli, aiutarli a elaborare la realtà offrendo diverse chiavi di lettura e diverse prospettive di osservazione; di stimolarne inoltre il pensiero critico, la capacità di confronto e di scelta.

Questo è il modo migliore per far crescere bambine e bambini consapevoli, attenti, critici e liberi da preconcetti.