Tutto il male che si dice della scuola fa dimenticare il numero di bambini che ha salvato dalle tare, dai pregiudizi, dall’ottusità, dall’ignoranza, dalla stupidità, dalla cupidigia, dall’immobilità o dal fatalismo delle famiglie.

(Daniel Pennac)

Quale formazione?

UNA FORMAZIONE TRASVERSALE CHE AFFRONTA I PROBLEMI COMUNI DI CHI E’ CHIAMATO AL DIFFICILE COMPITO DELL’INSEGNAMENTO.

I problemi con cui l’insegnante di classe (ma anche chi lavora con gruppi di bambini/adolescenti) deve confrontarsi quotidianamente sono complessi e ricoprono un vasto campo: dalle difficoltà di apprendimento alla scarsa motivazione, dai difficili rapporti con le famiglie alla frequenza irregolare, da fenomeni di aggressività e instabilità a manifestazioni di isolamento, iperemotività e scarsa autostima, fino a forme che sconfinano nel campo della vera e propria psicopatologia.

In molti casi le radici dei problemi sono complesse, lontane nel tempo e fuori dal campo di intervento di un insegnante o di un educatore. Però i bambini e le bambine, le ragazze e i ragazzi trascorrono un tempo così lungo in classe, dove vivono immersi in una rete di relazioni e sperimentano la continua interazione con l’altro, che la scuola non può che assumere una valenza significativa nel senso di rinforzare o al contrario ridurre le cause del loro disagio. Possiamo ignorare la loro richiesta di aiuto, nascondendoci dietro all’evidenza che i bambini e i ragazzi in difficoltà sono una realtà “fisiologicamente” presente in ogni classe, oppure possiamo tentare di interrogarci sulle nostre modalità di intervento chiedendoci se abbiamo davvero fatto tutto il possibile perché ogni bambina e ogni bambino, ogni ragazzo e ogni ragazza a noi affidato avesse una nuova “chance”

Quali le finalità?

Migliorare la capacità di creare e gestire un gruppo-classe nella sua complessità, di riconoscere e affrontare specifiche problematiche di singoli alunni o del gruppo nelle sue diverse articolazioni, di individuare strategie per prevenire l’insuccesso formativo, limitare le situazioni di disagio e il fenomeno della dispersione scolastica

Come farlo?

Confrontandoci sulla difficoltà a rispondere alle molteplici e complesse richieste che la professione insegnante oggi pone;

Riflettendo insieme sulle difficoltà incontrate quotidianamente nella gestione dei gruppi-classe;

Esplorando strategie per attivare e mantenere alta la motivazione positiva alle attività scolastiche;

Acquisendo alcune tecniche di educazione socio-affettiva

– per la strutturazione e la conduzione del gruppo-classe;

– per la gestione dei conflitti.

Con quali contenuti?

  • Definizione di disagio

  • Uno sguardo sui BES (disabilità; disturbi evolutivi specifici; svantaggio socio- economico, linguistico, culturale)

  • La necessità di costruire buone relazioni (prevenzione del bullismo, utilizzo di metodologie non competitive)

  • Motivazione e successo scolastico

  • Il ruolo dell’autostima

  • Valutazione e insuccesso scolastico

  • Apprendimento cooperativo e gestione del gruppo-classe

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Bolzano, Convegno Nazionale Didattica e Inclusione Scolastica

Partecipazione ai seguenti Workshop in qualità di relatrice:

CONVEGNO 2014

Il gruppo come risorsa per affrontare le manifestazioni di disagio e per prevenire l’insuccesso formativo

Quale inclusione senza formazione dei docenti? Ascolto e relazione nelle pratiche educative (con T. Garaffo e E. Taormina)

CONVEGNO 2016

Una scuola … esclusiva. Modi, espressioni, atteggiamenti di una scuola che esclude.

PON 2007 / 20013
COMPETENZE PER LO SVILUPPO

POR SICILIA 2013 94 
F 3 FSE04

Corsi di aggiornamento nell’ambito dei PON

Moduli di aggiornamento